Rock'n'roll dei neri? Il migliore in assoluto.
Ti faccio tre nomi da non perdere:
JAMES BROWN & THE FAMOUS FLAMES: un paio di hit regionali (in Georgia nella seconda metà dei Fifties) di puro rock'n'roll dove il Soul Brother Number One ancora imberbe faceva il culo a tutti. Il re del baccano, un genio, ma trattandosi di compa' James le iperboli si sprecherebbero. Quindi vatti a fare un giro e trova tutto quello che li riguarda.
IKE TURNER & THE RHYTM KINGS: con "Rocket 88" nel lontano 1953 inventarono il rock'n'roll. La storia parte da lui insomma, da quello che qualche anno più tardi spaccherà la testa alla moglie Tina più volte. E la storia si ricorderà di lui solo per quello...
ANDRE' WILLIAMS: per me è DIO. Di lui è consigliabile tutto, persino i dischi funky-dance, però ti consiglio di partire dal geniale "Silky", dove gli scolaretti Mick Collins, Mary Restrepo, Dan Kroha, Jim Diamond, Jeff Meyer, Joe Greenwald e Jim Shaw gli fanno da backing band con risultati eccezionali. Creator of many international hits, tra le quali "Shake a tailfather", famosa per essere stata cantata da un famoso pianista cieco in "Blues brothers". Fai tu...
MARTHA REEVES & THE VANDELLAS: Più fighe delle Destiny's Child e vero gruppo r'n'r all female, forget about the crappy The Donnas. "Dancing in the streets", "Heat wave" sono le perle di una carriera fantastica.
Compilation: Bhe, "Talkin' trash" della Crypt Records, così come "T-Bird party" sono imprescindibili, tra episodi r'n'b (occhio, non le culattonate di oggi), soul, gospel, blues, greasy blues, trash blues e rock'n'roll si sprecano. C'è addirittura il mitico puttaniere Rudy Ray "The original Dolemite" Moore in uno dei suoi primi latrati.
UN PO' DI FOTO...